Aree e Progetti di Ricerca

Fides et Ratio

Progetto di ricerca

 Fides et Ratio:
la sinfonia tra fede e ragione vent'anni dopo

 

STATUS QUAESTIONIS
Il 14 settembre 2018, Festa della Esaltazione della Santa Croce, cade il ventesimo anniversario dalla pubblicazione della Lettera Enciclica «Fides et Ratio. Circa i rapporti tra fede e ragione» firmata da San Giovanni Paolo II (1920-2005). È il più esteso documento della Chiesa Cattolica dedicato al compito della filosofia e ai suoi rapporti con la ricerca della verità. Due sono i fuochi dell’elisse che strutturano l’Enciclica. Con il primo si riconosce l’esistenza di una vocazione originaria del pensiero filosofico nella ricerca della verità e una corrispondente capacità della ragione a sviluppare un pensiero autenticamente metafisico, in grado cioè di assurgere dal fenomeno al fondamento. Tale ricerca, che condivide i medesimi interrogativi del miglior pensiero religioso dell’umanità, non resta frustata: pur con le sue oggettive difficoltà, essa può giungere a conclusioni certe, sebbene parziali, al di là del flusso mutevole della storia e del linguaggio. Il secondo fuoco dell’elisse, ammette esserci una circolarità tra fede e ragione, tra Rivelazione e filosofia. La Rivelazione ricorda alla filosofia di osare nella ricerca del vero, segnalandole al contempo l’esistenza di risposte, provenienti dalla fede, che certamente la superano, ma vanno anche sorprendentemente incontro a quanto essa intravede e verso cui aspira. La ragione, da parte sua, permette di comprendere ciò di cui la Rivelazione parla e di riconoscere il suo messaggio salvifico come messaggio significativo per l’uomo, per tutti gli uomini. Ciò a prescindere se, nel suo discorso su Dio, la teologia faccia uso di quelle filosofie costitutivamente aperte all’assoluto e alla trascendenza, evitando di poggiarsi su sistemi di pensiero debitori allo storicismo, al relativismo e allo scetticismo. «Fides et Ratio» [FR] chiama in causa la reciproca relazione sussistente tra filosofia e teologia fondamentale, quest’ultima nel duplice senso di scienza teologica «di frontiera», e di teologia deputata alla ricerca del fondamento ultimo del/sul poter parlare di Dio oggi.
 
OGGETTO DELLA RICERCA E OBIETTIVI
- L’Enciclica «Fides et Ratio» si colloca nell’arco di ben tre pontificati: Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. Soprattutto si colloca nel passaggio dal II al III millennio dell’èra cristiana o, espresso in termini formali, dal passaggio, secondo alcuni, dalla postmodernità alla tardomodernità dopo i fatti dell’11 settembre 2001 e il conseguente scenario di instabilità strutturale creatosi in capo al presente e al futuro;
- non vi è dubbio che il concetto di «ratio» («recta ratio») utilizzato dall’Enciclica rimane valido. Tuttavia in questi vent’anni è senz’altro cambiato l’interpretazione del concetto di «Vernunft» (ragione), sia per lo spostamento da essa subìto, essendo stata fatta scivolare dal “dominio antropologico” a quello del “dominio virtuale”, per gli addetti ai lavori da una «ragione attivamente dialogica», a una «ragione passivamente bloggata», sia per la saldatura, operata da Benedetto XVI in più occasioni, tra «logos» che Gesù Cristo è, e la «ragione» («Vernunft» anche in accezione kantiana);
- «Fides et Ratio» tiene conto di una certa concezione di postmodenità che si potrebbe definire “classica” perché da sola impostasi nella tripletta Cartesio-Kant-Hegel. In questi vent’anni, tuttavia, e soprattutto dopo la Beatificazione di Antonio Rosmini (2007) risulta sempre meglio sporgere anche l’altra tripletta: Pascal-Leibniz-Rosmini (FR n. 74). Ora se la prima ha originato un certo concetto di «modernità», e quindi di postmodernità, ampi scenari si possono aprire se viene effettivamente presa in considerazione la seconda che, evidentemente, sta veicolando un’altra – e più antropologicamente spendibile – idea di post-modernità;
- dal punto di vista sia teologico-fondamentale che filosofico, il pontificato di Benedetto XVI ha aperto delle positive e piuttosto innovative «fessure teoretiche» circa i rapporti tra fede e ragione di cui stiamo soltanto e appena intravedendo all’orizzonte i bagliori che essi susciteranno: la già menzionata saldatura tra «logos-Gesù Cristo» e «ratio», il discorso all’università di Ratisbona, quindi, la rilettura operata da «Verbum Domini» su «Dei Verbum» là dove si perlustra l’importanza della comunicabilità – anche con adeguati strumenti filosofici – della Parola di Dio, et cetera. Senza dimenticare «Lumen Fidei» ed «Evangelii Gaudium» di papa Francesco. Insomma, dopo vent’anni lo scenario su cui si dovrebbe leggere «Fides et Ratio» è cambiato ben oltre il passaggio da un millennio all’altro.
Date queste finalità gli obiettivi che si vorrebbero raggiungere sono tre: a) laboratori di studio interdisciplinare, con almeno una sessione mensile, dove studenti e docenti siano convolti a riscrivere il ventennio fin qui intercorso; b) elaborazione di un concetto di «verità cristologica» che sia comprensibile sia alla teologia che alla filosofia, soprattutto per appassionare i giovani a questa sinfonia; c) celebrazione di un congresso internazionale conclusivo nella Pontificia Università Lateranense nell’autunno del 2018.
 
Comitato Scientifico
- Prof. Giuseppe Lorizio, Presidente del Comitato Scientifico, Pontificia Università Lateranense;
- Prof. Gianluigi Pasquale, Coordinatore del Progetto, Pontificia Università Lateranense;
- Prof. Antonio Sabetta, Pontificia Università Lateranense;
- Prof. Giovanni Salmeri, Università “Tor Vergata”, Roma;
- Prof. Adriano Ardovino, Università “Gabriele d’Annunzio”, Chieti-Pescara;
- Prof. Pierluigi Valenza, Università “Sapienza”, Roma.
 
ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO
Gli strumenti di lavoro saranno:
a) seminari di ricerca coordinati da docenti cooptati di volta in volta dal Comitato Scientifico (CS), ricerca e studio delle fonti pregresse che hanno portato alla firma di FR, entrambi svolti assieme agli studenti;
b) coinvolgimento degli studenti delle quattro università di riferimento;
c) stesura di elaborati scritti preliminari.
 
Data l’imminenza del XX Anniversario (14 settembre 2018), si propongono almeno due blocchi di lavoro:
a) aprile-dicembre 2017
b) gennaio-giugno 2018
Il progetto si conclude con la celebrazione presso la Pontificia Università Lateranense di un congresso internazionale sulla Fides et ratio, vent’anni dopo, dove si mostrano i risultati raggiunti e, coinvolgendo ulteriori docenti, le prospettive future per la teologia in Italia e in Europa.
Il primo risultato che ci si prefigge è quello di responsabilizzare i giovani studenti al sapore di rendere ragione della loro fede nel contesto odierno, creando quella passione per la teologia e, quindi, per la cristologia «pensata», che, nello scenario anche non strettamente ecclesiale, per analogia trova oggi una forte polarizzazione nell’aumentato interesse per la filosofia.
Sono previste due ordini di pubblicazioni:
a) degli elaborati più significativi prodotti dagli studenti, almeno nella forma di articolo in una rivista;
b) degli Atti del congresso internazionale finale (autunno 2018).

 

Per ulteriori informazioni è possibile contattare:
e-mail
progetto.fidesetratio@gmail.com
fax
06 698 86280
sito web
www.ecclesiamater.org